mercoledì 9 dicembre 2009

Intervista sul quotidiano "La Città" - Teramo


maximiliano_sanvitale





















Questa intervista è stata ospitata sulla testata “La Città” la mattina del 28 Novembre 2009. Si ringrazia ovviamente l’intervistatrice.
Questo sabato alle 18.30 presso i locali della Villa Comunale di Roseto degli Abruzzi sarà presentato “Syncroniric”, edito da Opera Editrice, romanzo d’esordio per Maximiliano Sanvitale, giovane scrittore abruzzese. Interverranno la D.ssa Federica D’Amato, in qualità di presentatrice e il direttore della biblioteca comunale di Roseto, Mario Giunco, noto bibliofilo locale. Per avere un assaggio in anteprima, abbiamo intervistato l’autore.
Syncroniric, un titolo un po’ insolito per l’opera prima di uno scrittore italiano, come mai questa scelta?
Vero, in effetti nasce da un gioco di parole che nasconde in sé la sincronicità degli avvenimenti e i sogni; il mondo onirico.
Sincronicità e mondo del sogno, una sorta di metarealtà , ma in poche battute di cosa tratta il suo libro?
Tratta di quattro personaggi (non in cerca d’autore), un seminarista, un cyborg, un non-morto e un sognatore che si muovono in tempi e realtà differenti, perseguendo scopi diversi…e cattivi, cattivissimi che ovviamente cercheranno di metter loro i bastoni tra le ruote. Il tutto condito con atmosfere oscure, alle volte surreali, sicuramente futuribili e assurde.
Futuribili, perché?
Perché la storia si sposta tra il 1886 e il 2023. I luoghi sono Boston, Roma e New York, città che ho immaginato proiettate al di là del nostro universo presente.
CopertinaParlava dei cattivi un momento fa, ma l’universo del male che lei descrive ha per caso a che fare con queste particolari città o, quella dei luoghi è stata una scelta casuale?
Onestamente le scelta di N.Y. è dovuta al fascino che provo nei confronti delle megalopoli americane, mentre quella di Roma è dedicata proprio ai cattivi di questa avventura.
Si legge tra le righe del suo romanzo un “leggero” atto d’accusa al Vaticano, anche lei vittima del fascino del Da Vinci Code di Dan Brown o sono ben altri gli scrittori che l’hanno ispirata?
Per quanto possa stimare un uomo che riesce a far vendere oltre 80 milioni di copie e a far tradurre il proprio libro in 19 lingue, il mio romanzo non nasce da una ricostruzione pseudo storica di misteriosi segreti ecclesiastici. In questo senso credo di essere molto più debitore a Philip K. Dick, uno dei maestri del genere fantascientifico, insieme ad Asimov e Ballard. Debito che, tuttavia, ho riscontrato dopo aver terminato la correzione dell’opera. A volte credo ci sia una coscienza una sorta di coscienza creativa collettiva; ma questo è un altro discorso.
Magari, più che coscienza creativa corale, potrebbe essere una semplice influenza, data da numerose letture del genere, non trova?
Beh, può darsi, sicuramente leggere aiuta molto.
A questo punto è chiara la sua passione per la fantascienza, ma cosa significa per un autore emergente esordire con questo genere sul mercato editoriale attuale?
Vuol dire avere una strada molto in salita. Come genere non è più amato come diversi anni fa. Oggi c’è solo una nicchia di aficionadosche per fortuna resta attaccata a certe tematiche; è questo che mi da sempre speranza.
E come prima uscita sul mercato del libro quali difficoltà ha incontrato e quali mezzi ha usato per promuoversi?
Essere uno scrittore emergente: questa è la difficoltà principale. Non essendo un nome gli editori diffidano per natura. Inoltre la grande distribuzione tende ad ignorare gli autori minori, non essendoci garanzia di grandi volumi di vendita. Per la promozione uso principalmente il web (social network, blog), passaparola. Un grande aiuto me lo hanno dato gli amici e amici di amici. Ma ho riscontrato anche che qualcuno, senza conoscermi personalmente, ha “acquistato il mio prodotto”. La cosa mi ha reso felice.
Con Syncroniric si “chiude un libro” o si apre un altro capitolo?
Credo che scrivere sia un qualcosa che uno si stente dentro e posso anticipare che sì, è previsto un continuo del romanzo e che attualmente è in fase di prima revisione.
In bocca al lupo allora!

Articolo su Eidos - Roseto d.A.

Riporto l'articolo scritto su di me da Luigi Braccili, storico giornalista abruzzese, esperto di tradizioni e arte locale.

Un'opera prima
Maximiliano Sanvitale: impegnato fra il fantastico e l'onirico
Un libro di un giovane rosetano destinato a chi ama letture alternative
Fa parte della schiera delle quale di tanto in tanto ci occupiamo e che si identifica nella rubrica, tutta nostrana , "nati altrove, oggi rosetani".
Ebbene Maximiliano Sanvitale, giovane scrittore, catturato dalla passione, in senso di scrittura s'intende, per la fantascienza, ha pubblicato per OPERA editrice di Pietranico un'opera prima, scusate il bisticcio di parole, che reca il titolo più esplicativo di "Syncroniric" e che, con l'intenzione spinosa tematica presente/futuro, parte dal (2008) per inoltrarsi nel nebuloso futuro (2023).
Sanvitale, giovane laureate in Scienze della Comunicazione dell'Università di Teramo, ha deciso di intraprendere un itinerario nella scrittura non per opporre sfoghi ai ricorrenti nonché immancabili pruriti giovanili, bensì dopo un viaggio con abbondante residenza in U.S.A. (New York, Boston, Kansas City).
Ha scelto, per il suo esordio letterario un settore non leggero, ma serioso che induce alla riflessione, indicato  con un nome composto: fantascienza e che, durante la propria permanenza nell'oltreoceano, non ha mai smesso di chiamare "science fiction".
E' così che ne è venuto fuori che si rivela pulito, con toni sobri, ben lontani dalle impostazione correnti della instabile fantascienza e soprattutto la preparazione lessicale di chi scrive. Chi legge il libro, giusto per fare un esempio, non può non ammettere la validità quasi ritmica e rilassante dei dialoghi. commentando il testo, a fine lettura, c'è stato chi, non un critico. ma uno abituato a riflettere su quello che legge, ha previsto per il giovane un futuro di sceneggiaore, cine o tv non importa, ma c'è da crederci. Per ora è importante solo che il libro sia letto, o meglio si faccia leggere.
Non è certo una previsione paradossale.
(L.B.)